Note storiche dell'Assoc. "N. Tommaseo"

Terminiamo di ripercorrere la storia dell’Associazione “N. Tommaseo”, iniziata nei precedenti numeri del notiziario, con il quarto ed ultimo articolo a firma Riccardo Gervasio.

Si fa ritorno all’antica sede di via Parini 7, mentre il cav. Mattana mette a disposizione la propria esperienza e la propria abitazione di via Pigafetta per il pronto regolare funzionamento del Segretariato magistrale. i tempi non sono ancora maturi e mancano i mezzi per poter realizzare il sogno ambizioso di pubblicare l’organo ufficiale «Vita Magistrale»; tuttavia, in attesa dell’autorizzazione alla stampa, viene compilato un foglio d’informazione, al fine più che altro di precisare senza equivoci le mete dell’associazione (miglioramento della Scuola, considerata come «forza continuativa delle tradizioni nazionali, col rispetto delle idealità e dei diritti della famiglia»; perfezionamento culturale dei docenti; equiparazione delle retribuzioni a parità di lavoro; emancipazione della scuola dei piccoli comuni), il suo carattere professionale (svolgimento di attività presindacale e parasindacale: consulenza, rappresentanze, memoriali...) ed autonomo (apoliticità e aconfessionalità, quantunque il credo cattolico sia da considerare come un vessillo mai ammainato), il suo metodo d’azione (libertà senza compromessi, collaborazione, tolleranza, schiettezza).

Finalmente nel novembre del 1947 viene diramata la prima «circolare interna» preludente alla pubblicazione del bollettino.

S’invitano pertanto i soci a versare ai propri Delegati di Circolo la quota annua di L. 120, il che sottintende tutto un precedente meticoloso lavoro di organizzazione capillare.

Trasferiti i penati domestici presso l’Oratorio S. Felice di via Giusti, indi presso l’Associazione dei lavoratori cristiani (ACLI) in via S. Anselmo 18, poi in via delle Orfane, si dà nuova veste allo Statuto sociale e si procede alla nomina d’un Consiglio Direttivo di larga base democratica, alla cui presidenza viene chiamato l’Ispettore scolastico Silvio Pastorini. Si stabilisce altresì un orario per le adunanze settimanali del Consiglio e per quelle mensili dei Delegati, nelle quali si dibattono questioni di notevole interesse contingente: l’attuazione dei ruoli aperti, l’assistenza Enpas, l’indennità caro-vita e di presenza.

Tuttavia la fase di assestamento non è ancora conclusa.
I simpatizzanti per l’Associazione Italiana Maestri Cattolici, aderendo a quella organizzazione nazionale, costituiscono una propria sezione diocesana e contendono alla Tommaseo, che pure opera sul medesimo piano ideologico e pratico, il primato numerico.

La Tommaseo deve fare fuoco con la propria legna: ma procede imperturbabile, con la sincera coscienza di compiere opera meritoria.

I torinesi è risaputo che sono caparbi: quantunque isolati, tengono duro, tanto che oggi si dispongono a festeggiare con rinnovato entusiasmo il sessantennio di fondazione del sodalizio.

Paolo Sacchi, nel 1949 prese le consegne dall’ispettore Pastorini e la Tommaseo torinese non solo non ha perduto la fede in se stessa, ma si può dire che ha attraversato il periodo più significativo e fruttuoso della sua esistenza.

A questo punto non si può tacere il nome della benemerita infaticabile segretaria Maria Conte, che soltanto la morte, improvvisamente sopravvenuta nel 1959, ebbe potere di far desistere da un impegno di lavoro accettato con il più alto spirito di dedizione.

Il problema cruciale della nostra associazione è sempre stato quello della sede, piuttosto volante che peregrinante!

Tornata più volte nell’ormai tradizionale sala di convegno dell’oratorio di via Parini, ha sostato ancora per breve tempo in via Galliari, ospite dell’Opera catechistica del Crocifisso di fratel Teodoreto, indi lungamente presso la Famija Turineisa di via Po 43, finché il Comune si compiacque di concederle in uso alcuni locali dello stabile di via Assarotti 2, spaziosi, comodi ed arredati di tutto punto.

Da tre lustri è scomparso l’ottuagenario cav. Mattana, che ha sempre dato senza mai chiedere; così Farina, Perucca, Rosina...
Ai vecchi soci si sono affiancati i giovani, più dinamici e fervidi d’iniziative.

Cos’ha fatto la Tommaseo in quest’ultimo ventennio? Immediatamente dopo la ripresa, il collega Reineri ha fondato la rivista didattica «Scuola e Vita», avvalendosi della collaborazione e dell’esperienza di valenti tecnici della scuola; sennonché, a due soli anni dall’inizio, la pubblicazione è costretta a desistere dal lodevole tentativo, sopraffatta dalla concorrenza delle maggiori e già affermate competitrici. In quel tempo è stato altresì organizzato il primo corso di preparazione ai concorsi magistrali, banditi dopo dieci anni d’interruzione, inaugurando la serie dei corsi successivi, tanto apprezzati dai giovani maestri per la serietà d’intenti, l’assenza di ogni finalità di lucro ed i lusinghieri risultati. Né si è spenta l’eco del riuscitissimo «Corso di cultura storica ed artistica regionale» attuato nel 1954 e documentato da una pubblicazione riepilogativa densissima di dati.

Il carnevale del 1955 poi ha dato l’avvio ad una geniale iniziativa di carattere ricreativo dal titolo «Follie fuori classe», un trattenimento molto gradito che di quando in quando si ripete al teatro San Giuseppe con programma sempre più estroso, frutto della fantasia, dello humor e delle spiccate doti espressive dei suoi ideatori (Chicco, Manfredi e Valzoano sono le colonne dello spettacolo artistico-letterario-satirico... che commuove le viscere degli spettatori!).

Di quando in quando il bollettino annunzia qualche gita collettiva per la visita a musei ed aziende industriali, nell’ambito della città, della regione ed anche oltre, che il vicepresidente Manfredi e la segretaria Maria Chiaudano organizzano con inappuntabile classe ed il secondo vicepresidente Chicco sa orchestrare con inesauribile vena di buonumore.

Il bollettino «Vita Magistrale» nasce dalla collaborazione di tutti i membri del Consiglio Direttivo e con il contributo occasionale di altri volenterosi, che non cercano né gloria né guadagno.

Ultima attività, ma tra le prime in ordine d’importanza per la categoria degl’insegnanti, la Tommaseo la svolge in seno al Sindacato Nazionale della Scuola Elementare, nel cui Direttivo Provinciale furono e sono largamente rappresentati i componenti del suo Consiglio.

Questa è la «Tommaseo», non più associazione nazionale, ma comunque depositaria di un sacro patrimonio di idealità e ricca di sane energie da spendere per il bene della Scuola. Giudichino i colleghi maestri se ha bene meritato e se merita tuttora la loro fiducia.

Riccardo Gervasio