(di Gianluigi Camera)
Gli avevamo telefonato per Pasqua, tutti noi del direttivo dell'Associazione Tommaseo; ci alternavamo al microfono, desiderosi di sentire la sua voce calda e dolce, non presagendo che sarebbe stato per l'ultima volta. E la sua voce, forse un po'stanca, ci aveva trasmesso, come sempre, fiducia e serenità.
I malanni dell'età erano un'altra cosa rispetto alla positività del suo spirito forte e tenace. Un qualcosa da sopportare con pazienza e rassegnazione, ma che non scalfiva il suo carattere fondamentalmente portato all'impegno, all'altruismo, alla generosità. E così è stato sino alla fine – mi dicono i famigliari – quando la lotta per vincere il male non gli strappava né un lamento né il venir meno, anche per un solo istante, alla sua dignità di uomo.
Così era Michelino Re Fiorentin, un carattere tanto forte e sicuro quanto dolce e cordiale nel rapporto con tutti, pronto sempre a trovare una scusante per l’altro, a scoprire la ragione nascosta che ne giustificasse l’atteggiamento e nel contempo altrettanto rigoroso nell’esigere la trasparenza di ogni proprio atto o pensiero. Ha fatto del servizio alla scuola, dell'aiuto ai colleghi, la ragion d’essere della sua lunga vita, svolgendo la sua solerte attività presso le due Associazioni a cui ha profuso la ricchezza del suo sapere: l’Associazione Magistrale Niccolò Tommaseo e l’Associazione Nazionale Dirigenti Scolastici. La sua figura era proverbiale nell'ambiente scolastico torinese per la tenacia, la laboriosità, la fedeltà al lavoro, unitamente alla sensibilità sociale e alla disponibilità ad aiutare l'altro. Spesso mi succedeva, nella tarda serata dei giorni di festa, rientrando da fuori Torino, di passare sotto la finestra del suo Ufficio presso la scuola Cena. La vedevo illuminata e questo a indicare la dedizione e l'impegno incessante per la scuola. E ancora voglio ricordare come talvolta, dopo avere passato la notte ad assistere in ospedale un insegnante solo e malato, si recasse direttamente in Ufficio. Un animo cristallino il suo, una natura etica e professionale rigorosa e conseguente che si manifestava nel rapporto umano con tutti in forma di cordialità, di partecipazione e di comprensione.
Il carisma specifico di Re Fiorentin stava nel saper conciliare il rigore della sua formazione etica con la cordialità sorridente e saggia e la simpatia che sprigionava col suo tratto. Questa sua dote lo fece, nei lunghi anni del servizio scolastico, anche dopo il pensionamento, un punto di riferimento, un mentore e un consigliere ricercato per ogni problema di carattere professionale. Fino a quando le forze glielo consentirono, passava lunghi pomeriggi in attività di consulenza presso l'associazione Magistrale Tommaseo di cui fu Presidente per un ventennio.
Voglio concludere con il ricordo della festa di pensionamento di Michelino (anno 1988), quando l’allora Provveditore De Rosa gli appuntò sul petto la Medaglia d'oro dei Benemeriti della Scuola e della Cultura. Fu quella, più che una Festa della scuola, la festa di un intero Quartiere, perché la popolazione tutta della zona si riversò a testimoniare l'affetto riconoscente al suo direttore.
Ebbi anche allora l'onore di porgere il saluto al Festeggiato da parte del Consiglio Scolastico Provinciale. Ricordo che citai alcune espressioni del pensatore e poeta libanese Gibran, tratte dal suo Poema “Il Profeta”, a sottolineare la conclusione di un ciclo di vita per fondarne uno più nuovo e più alto. Mi sembra che quei versi possano ancor meglio adattarsi oggi, nel momento in cui stiamo celebrando l’inizio di una nuova vita di Michelino, uomo di fede e di altissimi valori umani. Eccoli:
A voi e alla giovinezza trascorsa in mezzo a voi, addio.
In sogno appena ieri ci siamo incontrati.
E avete cantato per me solitario, e con il vostro ardore abbiamo costruito una torre nel cielo.
…
Il Mattino preme dobbiamo separarci.
Se ci rincontreremo in qualche memoria tramontata parleremo insieme e intonerete un canto più profondo.
E se le nostre mani si stringeranno in altri sogni costruiremo un'altra torre in cielo.
Torino, 3 giugno 2016
-
Versione adatta alla stampa
- 2534 letture