Siamo lieti e onorati di accludere all’uscita del nostro notiziario “Miriam”, intensa ed accurata opera del nostro vice-presidente Gianluigi Camera dedicata alla sua indimenticabile insegnante di Italiano: Miriam Allan.
Questo libricino è il frutto di una preziosa ricerca storico-familiare iniziata in modo romantico, con un biglietto lasciato sulla tomba della professoressa dall’ex allievo nella speranza che qualche parente di lei trovandolo risponda. La spinta che muove Gianluigi a cercare notizie di Miriam, morta prematuramente e già vessata con la famiglia dalle leggi razziali del 1938, è di profondo affetto, venerazione per la sua figura dolce e ferma, illimitata riconoscenza per quanto di cultura e dirittura morale ella ha saputo trasmettere all’intera classe di studenti e in particolare a lui, sperso adolescente sradicato dal paese e dalla madre per proseguire gli studi a Torino. Il tenero ricordo dell’insegnante si fonde a quello della propria adolescenza, a quell’ammirazione colorata d’amore per una donna che è allo stesso tempo irraggiungibile eppure materna. L’autore sente di avere ricevuto un dono che si è cristallizzato e precisato nella memoria degli anni, nella sua maturazione di uomo e di docente, ed è desideroso di ricostruire la storia per rendere testimonianza ad una figura risultata determinante nella sua formazione culturale ed umana.
La ricerca, condotta con estrema cura presso i conoscenti, gli archivi storici e dell’Università, ci offre una visione completa della protagonista e della sua emancipata e colta famiglia rivelandone la grandezza che trascorre senza clamore.
I delicatissimi versi, definiti da Gianluigi “non poesie”, sono in realtà pieni di lirismo.
Sgorgano dal cuore che compie i primi passi e comincia a trovare nella natura, la brevità della gioia e la distanza delle stelle la timida lingua dell’amore.
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