Pubblichiamo qui di seguito i rilievi critici sul Disegno di Legge sul Diritto allo Studio della Regione Piemonte. Tali rilievi, elaborati nell'ambito del "Forum Regionale per l'Educazione e la Scuola del Piemonte" di cui l'Associazione "N. Tommaseo" fa parte, sono stati presentati agli assessori competenti, nonché alla Commissione Cultura, ai gruppi consiliari ed al Consiglio Regionale del Piemonte. Tale lettera è stata frutto di una attenta analisi del Disegno di Legge e di ampi momenti di confronto avvenuti nell'ambito del forum stesso.Rilievi critici su Disegno di Legge regionale "Norme sull'istruzione, il diritto allo studio e la libera scelta educativa"
Nell'ambito degli incontri di consultazione convocati dall'Assessorato istruzione della Regione Piemonte in merito al disegno di legge in oggetto, le associazioni presenti hanno espresso concordemente alcuni rilievi critici che riteniamo doveroso siano portati a conoscenza dei gruppi consiliari della Regione Piemonte.
- 1. L'istituzione di una doppia graduatoria per l'assegnazione alle famiglie (che lo richiedono) degli assegni di studio (ex buoni scuola) non è piaciuta a nessuno. Infatti la prima graduatoria - a cui si iscriveranno presumibilmente solo le famiglie degli studenti (circa 25.000) delle scuole paritarie non statali - riguarderà solo le spese di iscrizione e frequenza; mentre la seconda graduatoria - a cui presumibilmente si iscriveranno le famiglie degli studenti (circa 450.000) delle scuole statali - riguarderà le spese per libri di testo, attività integrative previste dai POF e trasporti. Per la prima graduatoria è previsto un finanziamento di c.a 10,5 milioni di Euro (destinati al 9% della popolazione scolastica) mentre per la seconda sono previsti 21,5 milioni di Euro (destinati però al 91% della popolazione scolastica). Rispetto al Decreto sui buoniscuola della precedente giunta di centro destra che praticamente riservava tutto il pacchetto finanziario disponibile alle famiglie della scuole paritarie, si compie un piccolo passo a favore dei bisognosi della scuola pubblica, ma lo sbilanciamento nei finanziamenti a favore delle famiglie delle scuole private continua ad essere molto evidente e assai poco conforme a criteri di equità. Meglio sarebbe una graduatoria unica (con a disposizione 32 milioni di Euro) a cui tutte le famiglie che lo richiedono (sia di scuola statale che paritaria) possano accedere, che rapporti tutte le varie spese sostenute (senza cioè escludere le spese di iscrizione e frequenza) con il livello di reddito ISEE.
- 2. Nonostante un riconoscimento di principio del ruolo "fondamentale" delle istituzioni scolastiche autonome statali (art. 1, comma 5), tutte le principali azioni di sostegno al diritto alla studio (assegni di studio e borse di studio), passano attraverso un rapporto diretto fra Regione e famiglie e fra Comuni e famiglie. Come ha sottolineato con forza l'Asapi, alle scuole dell'autonomia non vengono assegnate le necessarie risorse per poter intervenire direttamente in modo mirato, competente e tempestivo.
- 3. Per quanto riguarda gli interventi rivolti a migliorare la qualità dell'offerta di istruzione e formazione delle scuole (prevenzione e recupero degli abbandoni, il raccordo fra sistema di istruzione e di formazione professionale, progettazione e sperimentazione organizzativa e didattica, integrazione scolastica, miglioramento delle attrezzature educative, utilizzo delle strutture del territorio) la Regione (probabilmente considerando la scarsità di risorse prevedibilmente a disposizione) si impegna quasi esclusivamente a promuovere e sostenere "la stipula di protocolli di intesa fra scuole singole e/o associate con gli enti territoriali".
- 4. Nessuno è riuscito a comprendere le ragioni dell'esclusione delle scuole dell'infanzia gestite dagli enti locali territoriali dai finanziamenti specificamente previsti per quel livello di scolarità.. L'art. 12 riserva fondi esclusivamente per le scuole dell'infanzia non statali e non dipendenti da Enti locali. Allo stesso modo, ha suscitato in alcuni degli intervenuti, forti perplessità il dettato dell'art. 9 del disegno di legge. In esso, infatti si dice che "mentre lo Stato offre borse di studio agli studenti meritevoli della scuola secondaria con famiglie "bisognose" a basso redditto, la Regione intende istituire analoghe borse regionali anche per gli studenti meritevoli di famiglie "con reddito superiore" .
- 5. Infine ha suscitato critiche la proposta di composizione della pur importante "Conferenza regionale permanente per il diritto allo studio e la libera scelta educativa" prevista all'art.22 del d.L. soprattutto per quanto riguarda la partecipazione di un solo rappresentante regionale delle (certamente numerose e diverse) associazioni professionali della scuola più rappresentative a livello nazionale. Abbiamo sottolineato che lo stesso Forum (che pure raggruppa rappresentanti regionali di ben 10 associazioni professionali nazionali) non è in grado di rappresentarle tutte, e che sarebbe opportuno prevedere un numero di rappresentanti superiore. E lo stesso è stato detto per quanto riguarda la rappresentanza regionale delle Associazioni dei genitori.
Il presente verbale è stato redatto dalla direzione del "Forum regionale per l'educazione e la scuola" e condiviso dalle seguenti associazioni:
- Le Associazioni del Forum:
AEDE (Associazione Europea degli Insegnanti);
AIMC (Associazione Italiana Maestri Cattolici);
AMNT (Associazione Magistrale Niccolò Tommaseo);
ANDIS (Associazione Nazionale Dirigenti Scolastici);
CIDI (Centro di Iniziativa Democratica degli Insegnanti);
FNISM (Federazione Nazionale Insegnanti);
LEGAMBIENTE Scuola e Formazione;
MCE (Movimento di Cooperazione Educativa);
PROTEO Fare Sapere.
- Le altre associazioni:
ASAPI (Associazione Scuole Autonome Piemonte);
CGD (Coordinamento Genitori Democratici);
Coordinamento genitori nidi, materne elementari e medie di Torino.
Torino 16.11.2006
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