Newsletter AMNT del 15 maggio 2014

Newsletter AMNT del 15 maggio 2014

Pubblichiamo qui di seguito l'ultimo numero del notiziario associativo Nuova Vita Magistrale con preghiera di diffusione.

Nuova Vita Magistrale 479 (aprile 2014)

:: Non ho bisogno di denaro (di Gianluigi Camera)
:: Didattica della storia nella Scuola Primaria (di Lia Ferrero)
:: Altre Vacanze (di Valeria Amerano)
:: Alla scoperta della città di Torino (di Piergiuseppe Menietti)

Non ho bisogno di denaro

di Gianluigi Camera

Tra gli Istituti che hanno aderito al Progetto lanciato dalla nostra
Associazione relativo alla stesura del “Bilancio sociale”, il Circolo
Casalegno di Torino ha scelto, a sigillo del documento, una lirica di
Alda Merini:

Non ho bisogno di denaro
Ho bisogno di sentimenti
Di parole scelte sapientemente
Di fiori detti pensieri
Di rose dette presenze
Di sogni che abitino gli alberi
Di canzoni che facciano danzare le statue.

...continua la lettura (http://www.associazionetommaseo.it/node/564)

Didattica della storia nella Scuola Primaria

di Lia Ferrero

CLASSE PRIMA
TEMPO VISSUTO, TEMPO PENSATO

Come lo pensano i bambini?

Costruire il concetto di tempo non è un’impresa facile: non ci si può
adagiare sul presupposto che l’idea di tempo sia innata, ma nemmeno si
può coltivare l’illusione che il vissuto del bambino generi di per sé la
riflessione. Per comprendere il livello di maturità della classe
l’insegnante provi a sottoporre ai bambini, in forma di brain-storming,
alcune domande-stimolo del tipo di quelle che seguono. Esse potrebbero
apparire a tutta prima come delle astruserie filosofiche, ma potrebbero
per contro suscitare risposte ispirate a un’insospettabile “saggezza”,
come se derivassero da archetipi profondi che l’uomo ha maturato
attraverso i millenni della sua storia: Che cos’è per te il tempo? Come
lo rappresenteresti? Come ti accorgi che il tempo passa? È lento o è
veloce? Lo puoi richiamare? E come?

...continua la lettura (http://www.associazionetommaseo.it/node/563)

Altre vacanze

di Valeria Amerano

Ci improvvisammo villeggianti come i montanari si atteggiarono a
locatori. Avevano le capre nella stalla, una mucca, un cagnone e due
stanzette da affittare al primo piano. Altri avevano già smesso gli
attrezzi agricoli e gli animali in cambio di un posto in fabbrica, al
feltrificio o alla Fiat, ma qualche buco imbiancato e ammobiliato da
mostrare ai cittadini della pianura lo tenevano da parte. Rendeva, se
non erano troppe le pretese dei villeggianti. Camerette basse che in
genere sapevano di mele per averle ospitate in inverno. Gabinetti in
fondo ai cortili o appesi ai balconi come garitte con la finestra
ottenuta da due mattoni mancanti. Vasche in cui si raccoglieva l’acqua
(da usare lo stretto necessario) che scendeva dai rubinetti. Bucati al
lavatoio di pietra, dove le signore, se erano di origine contadina,
ripassavano le consuetudini della giovinezza; se erano figlie della
città giocavano a inventarsi un abito valligiano. Erano iniziati gli
anni Sessanta, la Val Pellice guardava a Torre come alla sua piccola
capitale, la cosiddetta Ginevra d’Italia, ultima destinazione del treno
pinerolese, sede di un liceo valdese e di studi sinodali.

...continua la lettura (http://www.associazionetommaseo.it/node/562)

Alla scoperta della città di Torino

di Piergiuseppe Menietti

TERZA PARTE: “L’ASSEDIO DI TORINO DEL 1706”
La resistenza contro l’armata franco-spagnola fu possibile soprattutto
grazie all'apparato difensivo cittadino. A tale proposito occorre
ricordare che, quando veniva deciso di ingrandire la città, prima di
tutto si provvedeva ad erigere le poderose fortificazioni della cinta e
solo successivamente si procedeva alla costruzione di chiese e palazzi.
Fu così che il terzo ampliamento, quello ad ovest, venne protetto dai
bastioni fin dal 1702, ma venne provvisto di edifici solo intorno al
1719, principalmente ad opera di Filippo Juvarra.

...continua la lettura (http://www.associazionetommaseo.it/node/561)


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