Un colpo al cerchio

di Gianluigi Camera

Un avvenimento di tale spessore: l'indizione del primo concorso ordinario, dopo 13 anni di silenzio, merita una attenta valutazione e della portata culturale e della politica scolastica del fenomeno.

Il ministro Profumo si è trovato di fronte ad una situazione delicata. Da un lato i circa 200.000 abilitati iscritti nelle Graduatorie Ad Esaurimento (GAE) volute dal Ministro Fioroni, che a buon diritto reclamano l’immissione in ruolo; dall’altro la folta schiera dei laureati anche non più giovani che vedono nel concorso l’unico strumento per trovare un posto di lavoro fisso.

Sullo sfondo la situazione di una scuola in crisi che ha bisogno di iniezioni di forze nuove e di alte professionalità. Il ministro ha cercato di mediare tra le opposte esigenze con l’intento di scontentare il meno possibile gli uni e gli altri e finendo invece col provocare un’onda di scontento per tutti. Una guerra tra poveri.

Da una parte gli iscritti alle graduatorie a esaurimento possono contare sul fatto che il concorso è rivolto solo agli abilitati e ai laureati e diplomati di vecchia data col risultato di interessare un target che non va troppo al di là della massa degli iscritti alle citate graduatorie. Inoltre l’esito del concorso, oltre al vincitori, non conferirà il titolo di abilitati agli inseriti nella graduatoria di merito. Ancora, il concorso esclude la massa degli iscritti ai corsi TFA (Tirocinio Formativo Attivo) che avrebbero potuto costituire una potenziale concorrenza alle GAE. Infine va ricordato che i posti messi in palio (11.452) sono estremamente ridotti.

Ai sostenitori del concorso la soddisfazione di avere rotto il muro della stasi dell’Amministrazione con l’indizione di una selezione che in futuro, come in passato, dovrà costituire il canale normale di reclutamento.

Un’ultima considerazione sulla validità della prova preselettiva. Il quiz che costituisce la parte più nuova del concorso e che può rappresentare lo sbarramento per la prosecuzione delle altre prove è veramente il modo migliore per selezionare?

I quiz di logica spaziano su un arco così vasto del sapere da richiedere conoscenze specialistiche nei campi più disparati: dal calcolo combinatorio al calcolo delle probabilità, dall’ermeneutica alla logica delle serie di numeri. La ristrettezza del tempo a disposizione, l’uso della piattaforma informatica per la prima volta introdotto nella scuola, l’emozione della prova possono dare risultati falsati rispetto alle reali competenze dei candidati.

Se lo scopo del Ministero è quello di ridurre enormemente la platea dei candidati, la forma ideata darà certamente i suoi risultati.

Auguriamoci che tutto ciò giovi veramente alla scuola. Personalmente ne dubito.