Editoriale

Spread Scolastico

Mentre gli indici di gradimento per molte istituzioni pubbliche da parte dei cittadini - dalla politica alla magistratura, dalla chiesa al sindacato - sono, sia pure con percentuali diverse, in calo, solo la scuola registra un miglioramento: +3,3 (fonte DEMOS & Pl).

Le borse seguono un andamento altalenante, lo spread economico oscilla, infausto presagio per le nostre sorti.

Noi gente di scuola dobbiamo rallegrarci: lo spread scolastico sta avviando una marcia di avvicinamento della scuola reale, verso scuola desiderata dai cittadini. Si direbbe che l’opinione pubblica, di fronte alla pervasività angosciante di una finanza impazzita, letteralmente dilagante dai mass media alle nostre vite, in ogni istante, cerchi un’ancora di salvezza, un qualcosa di alternativo in cui continuare a credere e veda nella scuola e nel valore della formazione un futuro più umano e più accettabile. La scuola, da sempre, per sua stessa natura, senza demonizzare l’economia, la colloca al servizio dell’uomo, aborre il denaro fine a se stesso, il denaro che assegna un costo ad ogni cosa e giudica ogni cosa, anche i prodotti dell’arte e dello spirito, in base a un prezzo.

La scuola in cui noi crediamo agisce sull’intelletto e sulla coscienza, tende a formare cittadini liberi che sappiano dare la giusta collocazione nella scala delle priorità al valore ineffabile della cultura. Non disprezza il denaro, insegna ad evitare lo sperpero e l’avarizia perché sa che il consumismo sfrenato, il vivere “sopra le righe”, torna a danno di chi ha di meno. La scuola insegna a governare l’economia senza esserne sopraffatti, apre orizzonti qualitativamente diversi, rompe la ritualità dell’edonismo e dello spreco.

Conosco uomini di scuola umili e fieri che paradossalmente non conoscono l’importo del loro stipendio e sono lieti del fatto che il versamento mensile sul conto corrente li esima dal contatto col denaro e sono così ingenui dal considerare utili le tasse che da sempre pagano con trattenuta alla fonte evitando i blitz della finanza. L’uomo di scuola si realizza nel celebrare il rito della “relazione educativa” tra la cultura e gli alunni. La sua forza sta nel testimoniare che esiste un mondo che considera il denaro necessario per vivere, ma non considera la vita in funzione del denaro.

L’uomo di scuola, infine, pensa che una scuola di qualità estesa a tutti rappresenti un contributo per uscire dalla crisi.

Sarà per questo che oggi lo spread scolastico tende a migliorare?

Gianluigi Camera