Questo numero del notiziario esce in un momento molto delicato per l'informazione.
L'Associazione Magistrale Niccolò Tommaseo ha sempre visto tra i suoi soci insegnanti liberi, consapevoli che essere liberi significa poter agire nel rispetto degli studenti, a loro vantaggio e nell'interesse di una scuola capace di costruire conoscenza attraverso menti in grado di pensare senza dogmi, preconcetti o stereotipi.
Oggi assistiamo a una pesante minaccia alla nostra costituzione e alla nostra libertà di informazione. Chi ne uscirà sconfitto è difficile dirlo, ma una informazione che si vuole sempre più al seguito di idee o bandiere, e che a fatica riesce a rimanere plurale, è sintomo di un diritto democratico violato. Alla base delle capacità di scelta è una informazione in grado di comunicare fatti, eventi, opinioni; senza la quale diventa difficile formarsi idee e arrivare a scelte personali finalizzate al benessere e al meglio.
L'informazione attraverso la carta stampata e i mezzi di comunicazione più diffusi e utilizzati, la radio e la televisione, rischia di perdere il suo spazio vitale sotto la pressione del potere.
L'evidenza è sotto gli occhi di tutti: assistiamo a notiziari e trasmissioni dove toni forti e accesi contrastano con la volontà di una comunicazione approfondita e obiettiva, dove ogni informazione viene venduta come condivisibile dagli uni o dagli altri a seconda dell'interesse politico o dell'opportunità del momento; tutto ciò a danno della necessità di veder chiaro, di capire, di trarre conclusioni da parte del cittadino- spettatore- elettore.
La scuola educa a gestire le informazioni, a utilizzarle interpretandole, leggendole da diversi punti di vista per promuovere in ciascuno il senso critico, l'analisi e la capacità di scegliere in modo consapevole. Affinché la capacità di interessarsi alle notizie non perda elasticità ed esercizio, è sempre più importante che la scuola educhi i giovani alla ricerca spontanea e autonoma delle informazioni e del sapere, al confronto fra diverse fonti per allontanare il pericolo di una visione superficiale e unilaterale. Internet può costituire al momento un' importante alternativa cui fare riferimento per riuscire ad orientarsi nel mare degli eventi quotidiani, locali, nazionali e mondiali.
La scuola deve muoversi non solo per fare in modo che gli studenti sappiano elaborare le informazioni, ma che anche sappiano reperirle in più direzioni e valutarle per arrivare ad avere un quadro di riferimento vasto che permetta la visione autonoma e non condizionata della realtà.
Questo richiede insegnanti liberi, capaci di operare scelte non sulla base di ideologie o apparenze, ma con la mente che respira e riesce a vedere la dimensione dei fenomeni oltre la loro utilità immediata.
Ora più che mai è necessaria una scuola con insegnanti che siano in grado di trasmettere questa libertà di pensiero, perché i ragazzi apprezzino la pluralità delle opinioni nel momento pericoloso che stiamo vivendo.
Fabrizio Ferrari
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