Siamo giunti al termine del lavoro su “Pinocchio”.
Sicuramente è un percorso impegnativo ma vi garantisco che è altamente educativo ed “amato” dai bambini che diventano sempre più attenti e pronti a cogliere tutti gli spunti possibili in ogni capitolo. Il finale è avvincente e la trasformazione del burattino in bambino molto rassicurante.
Nel 30° capitolo, leggeremo e poi illustreremo l’incontro con Lucignolo e daremo una fotocopia con la descrizione del personaggio e del paese dei balocchi
LUCIGNOLO
Ora bisogna sapere che Pinocchio, fra i suoi amici e compagni di scuola, ne aveva uno prediletto e carissimo, il quale si chiamava di nome Romeo; ma tutti lo chiamavano col soprannome di Lucignolo, per via del suo personalino asciutto, secco e allampanato*, tale e quale come il lucignolo* nuovo di un lumino da notte.
Lucignolo era il ragazzo più svogliato e più birichino di tutta la scuola; ma Pinocchio gli voleva un gran bene.
LUCIGNOLO: <<Vado ad abitare in un paese…che è il più bel paese di questo mondo: una vera cuccagna!...Lì non vi sono scuole, lì non vi sono maestri, lì non vi sono libri. In quel paese benedetto non si studia mai. Il giovedì non si fa scuola: e ogni settimana è composta di sei giovedì e una domenica. Figurati che le vacanze dell’Autunno cominciano col primo di Gennaio e finiscono coll’ultimo di Dicembre. Ecco un paese come piace veramente a me! Ecco come dovrebbero essere tutti i paesi civili!... Dunque vuoi partire con me? Sì o no? Risolviti…Saremo più di cento ragazzi. A mezzanotte passerà di qui il carro che ci deve prendere e condurre fin dentro ai confini di quel fortunatissimo paese.>>
* Allampanato = magrissimo.
* Lucignolo = la treccia dei fili dei lumi e delle candele che, bruciando, fa luce.
Siccome questi sono capitoli sui quali conviene soffermarsi a lungo per tutta una serie di implicazioni e di spunti, nella pagina successiva descriveremo e disegneremo il carro (31° cap).
IL CARRO
Finalmente il carro arrivò: e arrivò senza fare il più piccolo rumore, perché le sue ruote
erano fasciate di stoppa e di cenci.
Lo tiravano dodici pariglie di ciuchini, tutti della medesima grandezza, ma di diverso pelame. Alcuni erano bigi, altri bianchi, altri brizzolati a uso pepe e sale, e altri rigati a grandi strisce gialle e turchine. Ma la cosa più singolare era questa: che quelle dodici pariglie, ossia quei ventiquattro ciuchini, invece di essere ferrati come tutte le altre bestie da tiro o da soma, avevano ai piedi degli stivaletti di vacchetta bianca.
…Il carro era già tutto pieno di ragazzetti fra gli otto e i dodici anni, ammonticchiati gli uni sugli altri, come tante acciughe nella salamoia. Stavano male, stavano piegati, non potevano quasi respirare; ma nessuno diceva ohi, nessuno si lamentava.
Subito dopo sarà opportuno procedere allo stesso modo per il conduttore del carro.
In una nuova pagina scriveremo come titolo: “Sul far dell’alba arrivarono felicemente nel Paese dei Balocchi”, poi incolleremo la fotocopia con la descrizione di questo luogo…Questo paese non somigliava…Un’intera facciata sarà destinata a scrivere l’elenco dei giochi nel paese dei balocchi:
-con le noci, -con le piastrelle, -con la palla, -con il cerchio, -sul velocipede, -sul cavallino di legno, -a moscacieca, -a rincorrersi, -ai pagliacci.noi ci siamo divertiti moltissimo ad evidenziare tutti gli errori che comparivano nelle parole scritte sui muri. Su una colonna gli errori, sull’altra le parole o le frasi corrette. Anche qui mi è venuto in aiuto il testo di Rodari!
Del capitolo 32°, evidenzieremo l’ingresso nella stanza della Marmottina che gli diagnostica la febbre del somaro e gli annuncia che tra poche ore diventerà un vero ciuchino!!! Da non trascurare sarà il dialogo tra i due ciuchini, amatissimo dai bimbi:
I DUE CIUCHINI
Poi uscì e si dette a cercare Lucignolo dappertutto. Lo cercò nelle strade, nei teatrini, in ogni luogo…
Allora andò a cercarlo a casa e, arrivato alla porta bussò:
LUCIGNOLO: <<Chi è?>>
PINOCCHIO: <<Sono io!>>
LUCIGNOLO: <<Aspetta un poco, e ti aprirò.>>
Dopo mezz’ora la porta si aprì e…Pinocchio vide il suo amico con un gran berretto di cotone in testa, che gli scendeva fin sotto il naso…e facendo finta di nulla, gli domandò sorridendo:
PINOCCHIO: <<Come stai, mio caro Lucignolo?>>
LUCIGNOLO: <<Benissimo; come un topo in una forma di cacio (formaggio) parmigiano.>>
PINOCCHIO: <<Lo dici proprio sul serio?>>
LUCIGNOLO: <<E perché dovrei dirti una bugia?>>
PINOCCHIO: <<Scusami amico: e allora perché tieni in capo codesto berretto di cotone che ti copre tutti gli orecchi?>>
LUCIGNOLO: <<Me l’ha ordinato il medico, perché mi sono fatto male a questo ginocchio. E tu, caro burattino, perché porti codesto berretto di cotone ingozzato (infilato) fin sotto il naso?>>
PINOCCHIO: <<Me l’ha ordinato il medico, perché mi sono sbucciato un piede.>>
LUCIGNOLO:<< Oh! Povero Pinocchio!...>>
PINOCCHIO: << Oh! Povero Lucignolo!...>>
A queste parole tenne dietro un lunghissimo silenzio…finalmente il burattino disse al suo compagno:
PINOCCHIO: << Levami una curiosità, mio caro Lucignolo; hai mai sofferto di malattia agli orecchi?>>
LUCIGNOLO: <<Mai! E tu?>>
PINOCCHIO: <<Mai! Per altro da questa mattina in poi ho un orecchio che mi fa spasimare.>>
LUCIGNOLO: <<Ho lo stesso male anch’io.>>
PINOCCHIO: <<Anche tu?...E qual è l’orecchio che ti duole?>>
LUCIGNOLO: <<Tutt’e due. E tu?>>
PINOCCHIO: <<Tutt’e due. Che sia la medesima malattia?>>
LUCIGNOLO: <<Ho paura di sì.>>
PINOCCHIO: <<Vuoi farmi un piacere, Lucignolo?>>
LUCIGNOLO: <<Volentieri! Con tutto il cuore.>>
PINOCCHIO: <<Mi fai vedere i tuoi orecchi?>>
LUCIGNOLO: <<Perché no? Ma prima voglio vedere i tuoi, caro Pinocchio.>>
PINOCCHIO: <<No: il primo devi essere tu.>>
LUCIGNOLO: <<No, carino! Prima tu, dopo io.>>
PINOCCHIO: <<Ebbene, facciamo un patto da buoni amici.>>
LUCIGNOLO: <<Sentiamo il patto.>>
PINOCCHIO: <<Leviamoci tutt’e due il berretto nello stesso tempo: accetti?>>
LUCIGNOLO: <<Accetto.>>
PINOCCHIO: <<Uno! Due! Tre!>>
E risero, risero, risero da doversi reggere il corpo: se non che, sul più bello del ridere, Lucignolo si chetò, e barcollando e cambiando il colore:
LUCIGNOLO: <<Aiuto, aiuto, Pinocchio!>>
PINOCCHIO: <<Che cos’hai?>>
LUCIGNOLO: <<Ohimè! Non mi riesce più di star ritto sulle gambe.>>
PINOCCHIO: <<Non mi riesce più neanche a me!>>
Il momento più brutto e più umiliante fu quello quando sentirono spuntarsi di dietro la coda e facevano tutt’e due in coro: j-a, j-a, j-a.
La tragedia di Pinocchio prosegue nel 33° capitolo. All’inizio evidenzieremo il mestiere dell’Omino di burro:
IL MESTIERE DELL’OMINO DI BURRO
E ora avete capito, miei piccoli lettori, qual era il bel mestiere che faceva l’Omino? Questo brutto mostriciattolo, che aveva una fisionomia tutta latte e miele, andava di tanto in tanto con un carro a girare per il mondo: strada facendo raccoglieva con promesse e con moine tutti i ragazzi, svogliati, che avevano a noia i libri e le scuole: e dopo averli caricati sul suo carro, li conduceva nel <<Paese dei balocchi>> perché passassero tutto il loro tempo in giochi, in chiassate e in divertimenti. Quando poi quei poveri ragazzi illusi, a furia di baloccarsi sempre e di non studiar mai, diventavano tanti ciuchini, allora tutto allegro e contento s’impadroniva di loro e li portava a vendere sulle fiere e sui mercati. E così in pochi anni aveva fatto fior di quattrini ed era milionario.
Nella pagina successiva, invece, disegneremo una bella e grande locandina nella quale scriveremo il programma del grande spettacolo di gala…Seguirà la descrizione del ciuchino Pinocchio in mezzo al circo e la sua raffigurazione. Detteremo la parte in cui il burattino riconosce la fatina:…Vide sul palco…Il capitolo si conclude tragicamente. Detteremo solo, riassumendo, la scena in cui viene gettato in acqua con una pietra al collo e la illustreremo.
Lasceremo tutti con il fiato sospeso e verificheremo la comprensione degli ultimi capitoli.
CHE COSA RICORDO?
Domande dal 28° al 33° capitolo.
1. Chi, nel mare, invoca l’aiuto di Pinocchio?
2. Come si comporta con lui il burattino?
3. Verso quale rifugio si dirige?
4. Quale terribile personaggio incontra Pinocchio?
5. Che cosa pensa che sia e cosa vuole fare il mostro del burattino?
6. Da chi viene salvato Pinocchio?
7. Da chi viene aiutato e rivestito il burattino?
8. Che cosa viene a sapere di Eugenio?
9. Dove va, ora, Pinocchio?
10. Dopo quanti tentativi decide di bussare alla porta?
11. Chi si affaccia dopo mezz’ora? Che cos’ha in testa?
12. Perché Pinocchio perde la pazienza?
13. In che cosa si trasforma il battente della porta?
14. Dove finisce il suo piede di legno?
15. Quale colazione gli porta, al mattino, la cameriera?
16. Che cosa succede a Pinocchio per la gran fame?
17. Che cosa promette il burattino alla Fata?
18. Che cosa promette la Fata al burattino?
19. Perché Pinocchio chiede alla Fata il permesso di uscire?
20. Che cosa sarà servito a colazione ai suoi compagni?
21. Come si chiama il migliore amico di Pinocchio?
22. In quale paese intende recarsi Lucignolo?
23. Perchè Pinocchio è attratto verso quel paese?
24. Quando iniziano e quando finiscono le vacanze nel Paese dei Balocchi?
25. Perché il carro non fa rumore? Com’è l’omino che lo guida?
26. Da chi è trainato? Che cos’hanno ai piedi, al posto dei ferri?
27. Dove prende posto Pinocchio? Che cosa gli dice l’animale?
28. Come si presenta il Paese dei Balocchi?
29. Quanti mesi trascorre Pinocchio divertendosi?
30. Quale brutta sorpresa ha il burattino grattandosi il capo?
31. Dove si specchia e con che cosa si copre la testa?
32. A quale animale chiede consiglio?
33. Che cosa capita a Pinocchio ed a Lucignolo?
34. Chi li va a prendere a trasformazione avvenuta? Dove vengono portati?
35. Da chi viene acquistato Pinocchio? Che cosa gli succede una sera?
36. Il ciuchino chi riconosce tra il pubblico? Perché?
37. A chi viene venduto? Dove viene buttato?
Forse tutte queste domande vi sembreranno eccessive per dei bimbi di seconda ma non è così! Per loro è un vero divertimento, un cimentarsi, uno stimolo. Nell’intervallo i nostri giocavano a porsi le domande…
(Continua nei prossimi numeri)
Liliana Biasiol
- Versione adatta alla stampa
- 3543 letture