Pillole di informatica

L’ADSL questa sconosciuta

Spesso quando si parla di Internet i giornali, la tv e i media in generale citano slogan del tipo ”con l’ADSL avrai Internet veloce” oppure “ADSL e telefonate a tot cent al minuto” o ancora “ADSL a 7Mega, navigazione illimitata” e così via.

Queste brevi note cercano di illustrare, usando termini facilmente accessibili ai non addetti ai lavori, quanto sta dietro l’acronimo ADSL.

Per iniziare diciamo che l’acronimo ADSL, nella lingua inglese, significa Asymmetric Digital Subscriber Line che tradotto in italiano corrisponde a Linea di utente Digitale Asimmetrica.

Analizziamo quindi i diversi vari termini:

  • Linea di utente - Rappresenta la cara e vecchia linea telefonica che per anni ha permesso al fedele apparecchio telefonico di funzionare, connettendosi con la centrale telefonica. È in definitiva l’elemento fisico, visibile del sistema.
  • Digitale - Le informazioni transitano sulla linea di utente, a differenza della voce, in forma digitale cioè rappresentate dai numeri uno e zero, secondo il ben noto linguaggio binario dell’informatica.
  • Asimmetrica - Questo termine indica che il flusso preponderante di informazioni trasferite è diretto nel verso dalla rete (Internet) verso l’utilizzatore e non viceversa.

Volendo fare una brevissima storia delle telecomunicazioni occorre ricordare che, fin dalle origini1, la linea telefonica ha trasportato esclusivamente la voce dei due interlocutori (chi non ricorda ancora la pubblicità di alcuni anni addietro: “il telefono la tua voce!!”). Con l’avvento delle nuove tecnologie digitali, basate sull’impiego su vasta scala dei componenti elettronici aventi complessità sempre crescente a prezzi via via più bassi (pensiamo alla rapida diffusione dei computer), i laboratori di ricerca sono stati in grado di sfruttare l’esistente rete telefonica in rame per permettere di convogliare contemporaneamente su di essa sia la tradizionale voce sia i dati. In questo modo si sono minimizzati al massimo i costi per nuove infrastrutture, anche se non bisogna dimenticare che città (totalmente o parzialmente) cablate in fibra ottica sono diventate o stanno diventando delle realtà.

Per sottolineare meglio il concetto di “asimmetricità” del collegamento logico tra il computer e la rete ricordiamo che il flusso informativo che tipicamente trasferiamo dalla nostra postazione telematica verso Internet è rappresentato dalle poche informazioni che digitiamo con la tastiera o dalle indicazioni che diamo con l’ausilio del mouse, mentre le informazioni che riceviamo sono le schermate, i filmati, le musiche e quant’altro ci aspettiamo di ricevere.

Affinché il nostro Personal Computer possa interagire con la rete Internet è necessario in definitiva inserire un apparato di interfaccia con la rete telefonica (Linea di utente). Tale dispositivo, di dimensioni simili a quelle di un decoder televisivo per la ricezione della TV digitale (in questi tempi gioia e dolori dei telespettatori!!), prende il nome di modem ADSL. Da un lato si collega al PC e dall’altro alla linea telefonica. L’acronimo modem deriva dall’unione delle due parole “modulatore” e “demodulatore” che caratterizzano tecnicamente le funzionalità dell’apparato stesso.

Normalmente la connessione tra il computer e il modem avviene tramite un apposito cavetto (in gergo chiamato “cavo Ethernet”), ma è anche possibile, specie con i computer portatili, realizzare una connessione senza fili a radio frequenza (wireless). In questo secondo caso il modem ADSL avrà una complessità maggiore e sarà caratterizzato tipicamente da due piccole antenne e assumerà la denominazione di modem ADSL WiFi.
Wi-Fi, abbreviazione di Wireless Fidelity, è un termine che indica dispositivi che possono collegarsi a sistemi informatici senza fili.

Per concludere ricordiamo una curiosità: già a partire dalla fine degli anni cinquanta la possibilità di convogliare sulla linea telefonica sia voce che canali musicali era stata utilizzata per la filodiffusione, anche se allora si trattava ovviamente di segnali analogici e non si offriva all’ascoltatore la possibilità di interagire a ritroso.

Luciano Rosboch