La direttrice era a quel tempo una quarantenne alta alta e secca secca, nubile ma non zitella, ottime frequentazioni, un bel viso curato che cominciava ad avvizzire con i suoi ricordi negli occhi. Elegante, colta, apparteneva a quelle donne indipendenti e altere che, partite con uno scopo, hanno subito la variazione dei programmi lungo il percorso e finito poi per apprezzarne i vantaggi. A detta del tenebroso maestro Flavio: una che sapeva vivere.
L'ultimo giorno di scuola prima delle vacanze di Natale venne in classe a salutarci e a farci gli auguri. Aveva addosso, su un paio di pantaloni grigio perla e i tacchi a spillo, un giaccone di volpe argentata. Entrò con discrezione e imponenza, spandendo intorno la magia della sua persona e la scia avvolgente del suo profumo. La sorpresa dei ragazzi, non inattivi ma sempre in giro fra i banchi, si manifestava in due tempi: sguardo storto all'intrusa, e sguardo interrogativo diretto a me: e questa che vuole?
Li richiamai per un saluto corale. Lei disse: "Comodi, comodi" prima che quelli decidessero di disturbarsi. Io friggevo, lei cominciò a sorridere e a parlare per propiziarseli; loro la guardavano dalla testa ai piedi, con diffidenza. Molti di noi, dopo l'ultima visita dell'assistente sanitaria, avevano ancora i capelli spolverati di antiparassitario per uso umano. Si alzò come una sonnambula Nunzia, la gemellina; veniva avanti fissando la giacca della direttrice, non vedeva altro, come in preda a una visione mistica. Non l'avevo mai vista così piccola, nei suoi abiti unti e le calze di filanca smagliate. Si fermò per accarezzare la manica della pelliccia. "Non toccare, Nunzia... Va' a posto..." dissi.
"La lasci..." sorrise la direttrice, per nulla infastidita.
La bimba sorrideva di piacere e faceva scivolare leggera la mano sul pelo. Poi guardò in alto: "Ma tu, allora, sei ricca..."
"No, mi privo di altro..."
La bimba scosse la testa come una campanella: "Che?"
"Non compro altre cose..."
"Sposata sei?..."
M'intromisi, mio malgrado: "Per favore, Nunzia! non si fanno queste domande". Ma loro mi ignoravano.
"No, non sono sposata..."
"E perché?"
Sorrise affettuosa e divertita: "Non trovo..."
Nunzia ammutolì come davanti a un dogma.
Chissà se dopo tanti anni la direttrice avrà trovato e la gemellina capito.
Valeria Amerano
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